L’ernia del disco è molto frequente nella popolazione mondiale, diffuse sono anche le false credenze che accompagnano questa condizione, in modo particolare nell’ambito sportivo.
Ti illustro quelle che ritengo siano le principali false credenze sull’ernia, tentando di confutarle:
“Ho un’ernia, questa è la causa del mio dolore alla schiena”
È diffuso il convincimento che incorrere in un’ernia discale provochi inevitabilmente dolore: non è così. L’evidenza scientifica è inequivocabile al riguardo: la degenerazione strutturale della colonna vertebrale e, quindi, anche l’ernia del disco, costituisce parte del normale processo di invecchiamento dei tessuti, dal quale non consegue inevitabilmente una sintomatologia dolorosa. Quest’ultima non si può escludere ma molto più spesso l’ernia discale si qualifica come condizione strutturale asintomatica, connessa dall’età del paziente. I fattori che contribuiscono alla eventuale manifestazione del dolore sono molteplici e diversificati. (1)
“Ho un’ernia quindi devo muovermi il meno possibile per non danneggiare ulteriormente la mia condizione”
Molte persone credono che in presenza di un’ernia o di un dolore alla schiena, sia necessario ridurre al minimo le attività quotidiane o addirittura non muoversi affatto, per non sollecitare ulteriormente la colonna vertebrale. Questa convinzione è errata: i movimenti fisiologici e i carichi quotidiani ai quali sottoponi la colonna aiutano la schiena a svolgere la sua funzione e a mantenersi in salute. Una diminuzione delle nostre attività quotidiane, al contrario, può compromettere ulteriormente lo stato di salute della colonna vertebrale e peggiorare la sintomatologia. (2)
“Ho un’ernia e ho dolore, non posso assolutamente allenarmi con i pesi”
È falso: l’evidenza scientifica sostiene l’attuazione di programmi di allenamento con l’utilizzo di pesi, finalizzati a potenziare la forza e la resistenza, nel trattamento del dolore lombare. (3) Costituisce comunque condizione necessaria l’adeguatezza degli esercizi e la loro corretta tecnica di esecuzione, con particolare riferimento al controllo delle forze esercitate sul rachide e al mantenimento delle curve fisiologiche che caratterizzano la nostra colonna vertebrale. (3)
“Ho un’ernia e ho dolore, dovrò aspettare che si riassorba per poter migliorare i miei sintomi e tornare ad allenarmi”
Anche questa convinzione risulta errata: dal riassorbimento o dalla diminuzione delle dimensioni di un’ernia non sempre deriva un miglioramento della sintomatologia. Ti dirò di più: la sintomatologia dolorosa del paziente può attenuarsi o scomparire senza che vengano prodotte variazioni nella dimensione o nel posizionamento dell’ernia. I fattori che contribuiscono alla produzione del dolore sono infatti molteplici. (4)
L’ernia del disco è quindi un evento molto frequente, è parte del normale processo di invecchiamento del nostro corpo e non provoca inevitabilmente dolore. Chi ha un’ernia
non deve conseguentemente condurre una vita sedentaria ma, al contrario, va sollecitato a incentivare il movimento e il rinforzo muscolare, con esercizi e tecniche adeguate alla sua condizione. E’ nostro dovere contrastare con la corretta informazione le false credenze, che come abbiamo visto sono molteplici e sono purtroppo ampiamente diffuse tra l’opinione pubblica. Questi errati convincimenti e le inopportune azioni conseguenti, agiscono infatti in negativo sulla sintomatologia del paziente, aumentando il suo livello di disabilità e il dolore, senza considerare le ripercussioni negative nel contesto della sua vita sociale e di inutile impegno del servizio sanitario nazionale, particolarmente nei pazienti della terza età. (1-3,5)