La colonna vertebrale è il principale sostegno del corpo umano. Questa è costituita da trentatré vertebre disposte in cinque regioni: sette cervicali; dodici toraciche; cinque lombari; cinque sacrali, queste si uniscono negli adulti per formare il sacro; quattro coccigee che si uniscono per formare il coccige.
Se osservi la colonna in tutta la sua estensione, dalla zona cervicale al coccige, puoi notare un progressivo aumento delle caratteristiche di robustezza e grandezza delle vertebre fino alla zona sacrale, da qui e fino alla punta del coccige tali caratteristiche si riducono.
La causa di tali differenze strutturali è da ricondurre alla necessità di sostenere procedendo verso il basso un carico sempre maggiore, fino al punto in cui, a livello lombare, il carico si trasmette alla cintura pelvica e alle articolazioni sacroiliache.
Ernia del disco
La nota caratteristica flessibilità della colonna vertebrale deriva dall’essere composta da numerose e relativamente piccole ossa, le vertebre appunto, separate da dischi intervertebrali elastici.
Il disco intervertebrale agisce con funzione di ammortizzatore, proteggendo le vertebre, le loro articolazioni, i tessuti nervosi e tutte le restanti strutture circostanti.
Il disco è costituito da due elementi principali:
– il nucleo polposo, ovvero la parte gelatinosa centrale: la sua composizione è per l’88% costituita da acqua e i suoi margini sono formati da un tessuto più solido e fibroso.
– l’anulus, la parte fibrosa periferica: risulta composta da tessuto cartilaginoso e da fibre di collagene in lamine concentriche. L’analus assume la funzione di contenere in sede il nucleo polposo che è soggetto a spostamenti fisiologici conseguenti al movimento della colonna vertebrale.
L’anello fibroso che circonda il nucleo polposo può degenerare a causa di diversi fattori, fino a provocare delle piccole lesioni chiamate fisure discali. Questa condizione strutturale può determinare in talune circostanze, la fuoriuscita del nucleo polposo, per il fatto che l’anulus non è più in grado di adempiere alla sua funzione di contenimento del nucleo stesso, da ciò deriva la formazione dell’ernia discale.
L’ernia può arrivare a comprimere alcune delle strutture nervose circostanti la colonna, provocando talvolta dolore.
In questo caso il trattamento più indicato secondo le linee guida scientifiche è quello conservativo e prevede l’utilizzo di molteplici tecniche di Fisioterapia. Non è da escludere l’approccio chirurgico nei soggetti in cui si manifesta perdita di sensibilità o forza.
Dott. Pierluigi Sinatti